Territorio

Il patrimonio culturale di un territorio di confine è la lingua friulana

Nella Regione italiana che confina con l'Austria e la Slovenia, ovvero il Friuli Venezia Giulia, risiedono le origini della famiglia Fattor.
La nostra lingua madre (non un dialetto!) è il Friulano e siamo orgogliosamente fieri di tramandarla ai nostri figli perchè crediamo che essa sia la fonte di un vasto e complesso patrimonio culturale in via d'estinzione, una ricchezza dalla quale ogni modernità potenzialmente potrebbe trarne spunti e riflessioni, testimonianza di vite vissute in questi luoghi sottoposti a continue invasioni straniere e oggi perfettamente in equilibrio con la contemporaneità.  .
L'azienda vitivinicola Fattor è situata a Ravosa, una piccola frazione del Comune di Povoletto a vocazione storicamente agricola. Gli storici ritengono che l'etimologia della parola  "Ravosa", probabilmente derivi dal latino "ripa", "riva", con allusione al torrente Malina che lambisce con le sue acque l'abitato.
Il paese è contornato da uno splendido scenario verdeggiante dove al nord si possono ammirare le Alpi Carniche e Giulie. Dista circa a 10 Km. da Udine e a 15 Km. da Cividale del Friuli (ora Patrimonio dell'UNESCO).
Povoletto è un Comune ricco di storia e vanta alcuni gioielli della nostra terra. Nella stupenda chiesetta di San Pietro a Magredis troviamo un'ampia testimonianza di affreschi di Gian Paolo Thanner, noto affrescatore di successo, nato probabilmente nella nostra Regione nel 1475  dove si formò nella bottega che ereditò dal padre Leonardo a Cividale. Sempre nell'oratorio di San Pietro Apostolo a Magredis, da apprezzare una rarità: nella fascia basamentale del coro, una serie di figure ora monocrome, di autore sconosciuto quattrocentesco, danno vita all'unica serie completa in Regione dei Dodici Mesi dell'anno. Nella vicina frazione di Primulacco, nell'antica chiesa di San Nicolò, troviamo nuovamente piacevoli dipinti del Thanner, seppur lacunosi e alcuanto danneggiati meritano d'essere anch'essi visitati.
La Chiesa di San Martino a Ravosa, voluta e ottenuta dopo molti anni di sacrifici della popolazione fu consacrata nel 1895, e presenta nella facciata d'ingresso una singolare scena realizzata con preziosi tasselli in mosaico dove il Santo a cavallo offre il suo mantello rosso ad un pover'uomo.